
Se hai intenzione di imparare a pescare, ti consigliamo di approfondire la conoscenza sulla morfologia dei pesci. L’aspetto principale da tenere in considerazione è il corpo. Esso, solitamente, ha una forma affusolata, in modo da muoversi senza difficoltà anche in caso di forte corrente. Il corpo è rivestito dall’epidermide e da uno strato sottostante ad essa in cui si formano le squame (chiamate anche scaglie). Si tratta di lamelle ossee rigide e piatte composta da collagene e calcio. Queste forniscono una resistente protezione per il corpo del pesce.
Nella maggior parte delle specie, è presente una linea laterale di scaglie lungo il corpo che permette al pesce di percepire gli oggetti in movimento nell’acqua, anche a distanza. Le pinne sono un elemento essenziale per i pesci, in quanto permettono loro di muoversi nell’ambiente marino. Se ne possono distinguere ben 5 tipologie: dorsali, caudali, anali, pettorali e ventrali. La pinna caudale ha la funzione di spingere il pesce in avanti, generando un movimento propulsivo. Le pinne pettorali gli permettono di nuotare anche in senso laterale. Quelle ventrali hanno lo scopo di far mantenere l’equilibrio e di rallentare. Anche quelle dorsali, insieme a quelle anali e altre pinne aggiuntive garantiscono stabilità e controllo al pesce.
La forma e la posizione della bocca sono delle caratteristiche da non sottovalutare. Infatti, possono fornirti degli indizi riguardo alle abitudini alimentari dei pesci, e di conseguenza ti suggeriscono come potresti catturarli. Alcuni, hanno la bocca rivolta verso l’alto, mentre altri verso il basso o in “posizione terminale” (né verso l’alto, né verso il basso). Nel primo caso, si tratta di pesci che si cibano vicino alla superficie dell’acqua, come le sarde o gli sgombri. Quelli con la bocca rivolta verso il basso tendono ad alimentarsi vicino al fondale marino, come i rombi e i branzini. Infine ci sono quelli con la bocca in posizione terminale, come i tonni, che si nutrono in mare aperto.